


La parola d'ordine era "Sbronzati e sii felice".Īlan Sillitoe aveva appena virato la boa dei 30 (anni), che assestò un uno-due micidiale alla cultura inglese, vecchia e borghese: prima questo romanzo, 1958, e poi una raccolta di racconti intitolata “La solitudine del maratoneta”, 1959, entrambi portati magistralmente sullo schermo, il primo da Karel Reisz nel 1960 (e fu il primo ruolo importante per Albert Finney, interprete perfetto), il secondo da Tony Richardson nel 1962.

Il sabato sera esplodevano le passioni accumulate, e uno scoppio di vitalità ripuliva l'organismo degli effetti di una settimana passata a sgobbare in fabbrica. Aveva poco più di 30 anni all’epoca del film. Albert Finney è nato il 9 maggio del 1936.
